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Italia, 2024. Alla faccia del patriarcato che è morto.

  • Immagine del redattore: Melania Puolo
    Melania Puolo
  • 25 nov 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 17 dic 2024




Italia, 2024.


Secondo dati WeWorld e Ipsos, il 49% delle donne italiane dichiara di aver subito almeno un episodio di violenza economica. Tra queste, 1 su 10 dichiara che il partner le ha negato il “permesso” di lavorare.


Alla faccia del patriarcato che è morto.


Citando le evidenze contenute in una delle ultime newsletter di Azzurra Rinaldi, economista ed esperta di Gender Economics:


- Secondo i dati INPS, rielaborati dall'Ufficio Studi della Camera del Lavoro e raccolti in un Report da CGIL, a Milano le donne guadagnano ancora circa i 2/3 di quanto guadagnano gli uomini. A Milano. Nel 2024.


- Secondo OCSE, il 22% delle donne italiane vive in una situazione di dipendenza finanziaria.


- In Italia, per le donne prendersi cura della casa a dispetto dell’accesso al mondo del lavoro retribuito, incrementa la probabilità di essere vittima di violenza economica del 25,3%.


Una ricerca condotta da Episteme (2019) ha rilevato che il 37% delle donne in Italia non possiede un conto corrente.


Non lascia segni visibili sulla pelle, non fa nemmeno rumore: la violenza economica. Dall’esterno, questo tipo di maltrattamento è difficile da riconoscere. Eppure, lascia profondamente il segno e può rendere la vita di una persona un inferno (…) Il denaro viene utilizzato, consapevolmente o inconsapevolmente, per tenere la donna ancorata alla relazione, per la sua paura di cadere in povertà o di perdere status sociale. Spesso la violenza economica viene accettata dalla società come un delitto minore, senza pensare che sminuendo il fenomeno si spingono le vittime anni luce indietro nel loro cammino verso l’uscita dalla violenza.”



Women Empowerment. Per davvero.


Un lavoro retribuito equamente, offre la possibilità di scegliere, di, citando Michela Murgia "agire in modo potente, autoconferendosi la dignità di protagoniste proprio nei contesti in cui viene più negata".


Non so voi, ma io sono profondamente stanca di continuare a leggere, ancora nel 2024, dati come questi.


E mentre scrivo, ricordo questo film.


E mi commuovo, ma forse, come quella sera al cinema, sono lacrime di rabbia. Perché tutte noi abbiamo riconosciuto, come un rumore di fondo più o meno vicino, Delia e la sua storia.


***


Mi chiedo ogni 25 novembre quale contributo posso dare.

Quest’anno ho deciso di mettere a disposizione 5 sessioni di career coaching pro bono per supportare donne che desiderano prendere in mano il proprio futuro professionale, riconoscere il proprio valore e i propri talenti, sviluppare il proprio percorso professionale in modo gratificante e allineato alle proprie ambizioni.


Se lo ritieni, segnala pure questa opportunità a chi può trarne beneficio. Se hai bisogno di info scrivimi un messaggio.


***


Vuoi approfondire? Scrivimi nei commenti o contattami, sarò felice di rispondere alle tue domande!

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