Ti senti stressato da Colleghi e Capo? Come Migliorare le Relazioni più difficili per ritrovare serenità a lavoro
- Melania Puolo
- 22 nov 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 17 dic 2024

Credo di essere abbastanza fortunata perché nella mia vita professionale mi è capitato molto raramente di sperimentare difficoltà nella gestione delle relazioni con colleghi e Manager, di cui conservo per la maggior parte un bellissimo ricordo.
Quando però è capitato anche a me, ho sentito chiara la frustrazione, lo stress che aumenta, la difficoltà di comunicare in modo efficace.
Relazioni professionali significative e seno di connessione e collaborazione sono tra i fattori determinanti del benessere delle persone nei luoghi di lavoro, tutti noi lo sperimentiamo quotidianamente.
Al contrario, relazioni difficili a lavoro comportano un aumento dello stress e un peggioramento della qualità della comunicazione che innesca un circolo vizioso di comportamenti controproducenti.
Fortunatamente, esistono strategie e strumenti che possono aiutarci a gestire queste situazioni in modo efficace.
In questo post ti parlo dell’Intelligenza Emotiva e della Comunicazione Non Violenta per gestire da subito relazioni difficili a lavoro, mettendo in atto nuovi comportamenti che ti consentiranno di ritrovare più soddisfazione e serenità in ufficio.
L'importanza dell’intelligenza emotiva
Secondo Goleman, autore del libro Intelligenza Emotiva, le nostre relazioni interpersonali sono influenzate in modo significativo dalla nostra capacità di riconoscere e gestire le nostre emozioni.
Per navigare con successo le complessità delle relazioni interpersonali sul luogo di lavoro, è fondamentale sviluppare un insieme di competenze chiave, tra cui:
Intelligenza emotiva: La capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni, oltre a quelle degli altri, è cruciale per costruire relazioni solide. Ad esempio, se un collega sembra stressato e sopraffatto, un professionista con un'alta intelligenza emotiva potrebbe proporre una pausa o offrire il proprio aiuto, anziché reagire con irritazione.
Assertività: Esprimere i propri bisogni e opinioni in modo chiaro e rispettoso, senza essere aggressivi o passivi. E’ la differenza tra dire "Non hai mai finito il tuo lavoro in tempo!” e "Mi sento frustrato quando i progetti non vengono completati entro le scadenze. Potremmo trovare insieme una soluzione per migliorare l'organizzazione del nostro lavoro?".
Empatia: Mettersi nei panni degli altri e comprendere le loro prospettive. Ad esempio, se un collega sembra preoccupato per un problema personale, un atteggiamento empatico potrebbe consistere nel chiedere come sta e offrirgli il proprio supporto, senza giudicare.
Comunicazione efficace: Ascoltare attivamente, fornire feedback costruttivo e negoziare in modo efficace. Ad esempio, durante una riunione, un comunicatore efficace ripete quanto detto dal collega per assicurarsi di aver compreso correttamente, e fornisce feedback specifici e costruttivi sulle idee proposte.
Incorporando questi comportamenti nel nostro modo di interagire con gli altri, possiamo trasformare le relazioni difficili in opportunità di crescita e sviluppo personale.
Utilizza la Comunicazione Non Violenta per una gestione efficace di relazioni difficili a lavoro

Un libro che mi ha aperto davvero nuovi orizzonti rispetto alla risoluzione di problemi di comunicazione e di relazione, anche (e non solo!) nei luoghi di lavoro, è “Le parole sono finestre (oppure muri)” in cui Marshall Rosenberg elabora la teoria della Comunicazione Non Violenta (CNV), un approccio che ci insegna a esprimere i nostri bisogni in modo chiaro e assertivo, senza giudicare l'altro.
I quattro pilastri della CNV sono: l'osservazione (descrivere i fatti senza valutazioni), identificazione dei propri sentimenti (ed espressione delle proprie emozioni), riconoscimento dei bisogni (identificare ciò che sta alla base delle nostre emozioni) e le richieste (formulare richieste chiare e concrete).
Facciamo un esempio concreto: invece di dire "Sei sempre in ritardo!", potremmo esprimerci in modo più costruttivo dicendo: " Noto che sei arrivato dopo l'orario concordato negli ultimi tre incontri (osservazione), mi sento frustrato (esprimere l’emozione) perché per me la puntualità è importante per rispettare gli impegni reciproci e organizzare il mio tempo (bisogno). Saresti disponibile a fare il possibile per arrivare in orario la prossima volta, o avvisarmi se non riesci?” (richiesta chiara e concreta).
Esercizio Pratico: Diario delle Interazioni

Per migliorare le tue abilità relazionali attraverso l’approccio della Comunicazione Non Violenta, ti propongo un esercizio pratico.
Tieni un diario delle tue interazioni con i colleghi o il tuo capo e per ogni interazione, annota:
· Osservazione: Descrivi i fatti oggettivamente, senza valutazioni. Cosa è accaduto esattamente? Restando sull’ esempio precedente: Un collega è arrivato in ritardo a una riunione importante.
· Emozioni: Quali emozioni hai provato in relazione a questa situazione? Esempio: Mi sono sentito frustrato e arrabbiato
· Bisogni: Quali bisogni sottostanti stavano cercando di soddisfare le tue emozioni? Esempio: Avevo bisogno di rispetto per il mio tempo e di affidabilità da parte dei miei colleghi.
· Richieste: Quali richieste hai fatto? E quali avresti potuto fare per soddisfare i tuoi bisogni? Esempio: Saresti disponibile a fare il possibile per arrivare in orario la prossima volta, o avvisarmi se non riesci?”
· Risposta dell'altro: Come ha reagito l'altra persona? Quali sono stati i suoi bisogni? Esempio: Il collega si è scusato e ha spiegato che aveva avuto un imprevisto.
· Risultati: Quali sono stati i risultati dell'interazione? Come ti sei sentito dopo? Esempio: Mi sono sentito più calmo e ho apprezzato la sua sincerità.
Analizzando il tuo diario, potrai:
Identificare i tuoi modelli comunicativi: Capire quali sono i tuoi punti di forza e le aree in cui tendi a utilizzare ad esempio un linguaggio più giudicante o accusatorio.
Sviluppare l'empatia: Cercando di comprendere i bisogni degli altri, potrai migliorare la tua capacità di connetterti con loro.
Migliorare la tua comunicazione: Sperimentando nuove modalità di espressione, potrai comunicare in modo più efficace e assertivo.
Risolvere i conflitti: Utilizzando la CNV, potrai affrontare i conflitti in modo costruttivo, cercando soluzioni che soddisfino i bisogni di tutti.
Conclusioni
Navigare le relazioni difficili sul lavoro può essere impegnativo, ma con le giuste competenze e strategie è possibile trasformare queste sfide in opportunità di crescita. Sviluppando l'intelligenza emotiva e utilizzando gli strumenti della comunicazione non violenta, possiamo costruire relazioni più sane, migliorando così la nostra qualità di vita lavorativa.
Soprattutto, possiamo spostare il focus dalla “colpa” (“è colpa del mio capo che non mi ascolta!”, “è colpa della collega che arriva sempre tardi sulle consegne!”) alla nostra responsabilità, cosa possiamo fare noi per migliorare la situazione, fermandoci un momento a considerare non solo i nostri bisogni ma anche quelli dell’altro.
Mi piace concludere con una citazione di Marshall Rosenberg:
Ciò che desidero nella mia vita è la compassione, un flusso tra me e gli altri, basato su un dono reciproco dal cuore
E tu, come hai affrontato in passato relazioni difficili con colleghi o capi in ufficio?
Vuoi approfondire? Scrivimi nei commenti o contattami, sarò felice di rispondere alle tue domande!
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